martedì 11 febbraio 2014

W la scuola - tocca a the mum

Qualche giorno fa Tom è tornato a casa con un fascicoletto di 9 facciate presentato dalla lettera del preside che pregava i genitori di leggerlo attentamente. 
Si tratta del report dell'ispezione che si è svolta lo scorso gennaio presso la Eastbury Primary School da parte dell'Ofsted. Questo organismo statale visita periodicamente ogni scuola inglese per valutare 4 parametri (leadership e capacità di gestione, comportamento e sicurezza degli alunni, qualità dell'insegnamento e risultati degli studenti) e dà letteralmente i voti spiegando in maniera dettagliata le motivazioni e propone dei suggerimenti nel caso ci sia da migliorare.
Mi sembra che questo dica già molto sul diverso atteggiamento verso il mondo scolastico rispetto al nostro paese.
Premetto che non ho le competenze per giudicare e comunque non sono qui per questo ma condivido con chi ci legge quello che mi ha colpito, così a caldo.
Mi è piaciuto vedere che tutte le mattine, con qualunque tempo, un insegnante per classe si trova all'esterno ad accogliere i propri bambini con un sorriso e un "good morning".
Ho percepito come la grande diversità di provenienze, culture, lingue venga sentita e sottolineata come una ricchezza.
Sono rimasta sorpresa nel vedere come l'attività fisica e il momento del gioco libero siano ritenuti indispensabili e come tutti ritengano importanti gli spazi adibiti a questo scopo.
Chi pratica altre attività oltre la scuola viene incoraggiato, aiutato e se possibile premiato per la buona volontà.
Stranamente si sente forte il senso della comunità che gira intorno alla scuola nonostante questo "comune/borough" di Londra conti 185.000 abitanti. 
Ho già fatto capire che erano anni che non vedevo bambini giocare a palla per la strada, mai avrei pensato di vederli qui.
Insomma da quel poco che posso aver visto, l'impressione è che la scuola sia più vicina alla realtà e più concreta rispetto all'Italia, guarda di più al futuro, si sente forte e importante e non considera l'essere ispezionata, un'ingerenza a scopo punitivo ma uno stimolo a migliorare. Non ci sono dubbi che lo Stato crede nella Scuola e di conseguenza la difende e investe molti soldi per poter creare cittadini migliori.
Ma quanti altri esempi ci servono ancora per imparare almeno a copiare, salvando le cose e le persone preziose che comunque ci sono anche da noi?

venerdì 7 febbraio 2014

W la scuola - Prime impressioni

Finalmente!
Dopo due settimane di attesa, Tom, con grande sollievo di tutti e due, ha potuto iniziare la sua nuova esperienza scolastica. Siamo stati ricevuti da Mrs Gale, responsabile del rapporto con le famiglie, che ci ha spiegato il funzionamento e le regole della Eastbury Primary School e poi ci ha accompagnato per un tour completo e presentato l'insegnante responsabile della classe di Tom.
Mr Navarro è il giovane teacher prevalente della 6C; viene da Barcellona e con molta simpatia ci ha detto che "abla un pochito de italiano"; così con un mix di inglese, spagnolo, veneto e italiano, Tom se la sta cavando bene e l'inserimento è più facile di quello che potevamo pensare.
Questo post dovrebbe scriverlo il diretto interessato ma, quando torna a casa, i suoi neuroni chiedono pietà e così non me la sento di insistere per cui lo scriveremo a quattro mani.

Prima di tutto devo dire che è bello vedere Tom così entusiasta della sua nuova scuola.
Qui, per via della data di nascita (ottobre) è stato inserito ancora nella scuola che noi, da qualche anno, chiamiamo primaria. Le lezioni iniziano alle 9.00 in punto e terminano alle 15.15 dal lunedì al venerdì e così è per tutte le scuole pubbliche. Con l'equivalente di 2,5 euro può mangiare a scuola ma molti bambini si portano il "pack lunch" cioè un sandwich e un sacchetto di patatine.
Tutti gli studenti inglesi di qualsiasi scuola indossano la divisa fino ai 16 anni quando finisce l'obbligo scolastico; ogni scuola ha il proprio logo e la propria divisa che per i più piccoli consiste in genere in una felpa con la camicia bianca e pantaloni e scarpe nere o grigie mentre dalla Secondary School sono obbligatorie giacca e cravatta. 

La felpa è l'unica cosa che abbiamo dovuto comprare, tutto il resto compreso qualsiasi materiale scolastico è fornito dalla scuola e rimane lì; si porta a casa solo il necessario per fare i compiti che ti danno una volta alla settimana (il giovedì per il martedì successivo).



Pensieri di Tom sulla sua scuola:
"tutti i miei nuovi compagni sono gentili, disponibili e amichevoli, già il primo giorno sono stato invitato ad andare a giocare a pallone per la strada (the mum: esterefatta!!!)
"Mr Navarro è molto simpatico e paziente ma quando spiega o ci dà un compito dobbiamo essere precisi e prestare la massima attenzione, nelle pause però ci lasciano correre, giocare a calcio e ci incoraggiano a muoverci (a differenza dell'Italia)"


"non ho mai fatto storia e geografia fino ad ora ma ci fanno usare ogni giorno l'Ipad  (uno ogni 2 alunni) per cercare notizie di attualità e fare dei report e per altre attività creative"
"faccio parte del club di football che si svolge gratuitamente all'interno della scuola il mercoledì mattina dalle 8 alle 9 e il venerdì pomeriggio per un'ora alla fine delle lezioni, peccato perché il venerdì mi sarebbe piaciuto anche andare al club di street dance"
"nella mia scuola nuova si parlano, tra insegnanti, personale vario e bambini, 53 lingue diverse".
segue... (nel prossimo post le considerazioni di the mum)