domenica 30 marzo 2014

Girare in economia

Ogni domenica, da quando Tom va a scuola, cerchiamo di prenderci un po' di tempo per vedere e scoprire qualcosa di nuovo della città che ci ospita. Oggi dopo un caffè a Piccadilly con un amico pievigino, approfittando delle temperature di nuovo tiepide, abbiamo gironzolato tra Green Park e Hyde Park invasi di biciclette, pattinatori di tutte le età e migliaia di persone distese sui verdissimi prati.



C'erano anche dei "donatori di abbracci gratuiti" e naturalmente ne abbiamo approfittato..

Abbiamo concluso la domenica pomeriggio con una visita a Westminster Abbey, la chiesa dove si sono sposati Kate e William per intenderci, ma il biglietto d'ingresso è piuttosto costoso (quasi 20 € a testa) e così abbiamo optato per assistere alla messa del pomeriggio secondo il rito anglicano.
Entrata gratuita (non abbiamo visto tutto, però), nuova esperienza e cosa dire del meraviglioso coro che allietava la funzione? Molto bravi, ma durante il brano in latino di canto gregoriano non ero sicura della sopravvivenza di Tom (neanche mia a dire il vero!). Alla fine ci è venuta la ridarella, o per dirla alla venexiana, il boresso.


lunedì 17 marzo 2014

Il potere internazionale del tiramisù

Un paio di settimane fa mi è capitato di essere indirettamente coinvolta in una situazione che pensavo non fosse più possibile nella Londra "futuristica" del 2014.
E' vero che abbiamo scelto di abitare nell' East End e abbiamo affittato una stanza nella casa di una famiglia con origini bengalesi ma lo stesso mi sono sentita come in un film.
In poche parole, la sorella ventitreenne della mia "landlady" (padrona di casa) ha ricevuto, a casa della mamma, la prima visita della famiglia, al completo, del suo futuro sposo per combinare il loro prossimo fidanzamento e poi il matrimonio. 
I due giovani NON SONO MAI USCITI INSIEME e potranno iniziare a frequentarsi nel momento in cui le due famiglie si saranno accordate secondo le tradizioni della loro cultura.
Vista l'importanza dell'incontro, con annesse aspettative e ansie da prestazione, c'è stato un gran daffare da parte di tutta la famiglia per presentarsi al meglio e offrire ogni tipo di bontà dolce e salata. Assistendo a una conversazione telefonica tra sorelle, alla parola TIRAMISU', mi sono quasi commossa, e con orgoglio mi sono proposta, in qualità di esperta e portatrice di trevigianità (acquisita), di aiutarla a preparare quella squisitezza, considerato che è uno dei pochi dolci che mi riesce bene.
Così la sera prima del grande giorno ci siamo messe a montare chiare d'uovo, mescolare, spalmare con tanto di fotografie a documentare il procedimento e alla fine il tiramisù è riuscito lì dove la lingua e la cultura non sono arrivate.


Magari non siamo diventate amiche fraterne ma il rapporto si è poco poco intiepidito e c'è stato un passo avanti nella comunicazione reciproca.
So che non potrà essere decisivo nelle questioni gravi e delicate come quelle dei nostri Marò in India ma nel piccolo preparare e condividere il  buon cibo che è anche parte della nostra cultura può diventare un ponte.
Quindi più tiramisù nelle relazioni internazionali, anzi più tiramisù per tutti.