Tom ed io siamo tornati in patria terminando la nostra
esperienza di expat ma avendo ancora qualcosa di semiserio da raccontarvi credo
che scriverò qualche altro post sul blog londinese.
Tornando a casa dopo un periodo in cui ci si è adattati ad
abitudini nuove e a luoghi e persone diverse si apprezzano cose che magari
prima non avevamo neppure notato.
Uno dei piccoli piaceri che ho ritrovato è stato
sedermi e mangiare attorno ad una tavola ben apparecchiata.
Quando abbiamo iniziato a vivere a Barking con la famiglia
che ci ha affittato la camera mi ero subito sorpresa del fatto che non ci fosse
un tavolo, nonostante il salotto-living room e la cucina fossero più ampi della
media delle casette striminzite di qui, ma disponessero solo di un bancone.
Infatti non è loro abitudine mangiare appoggiandosi ad una superficie ma, dalla
colazione alla cena, il pasto viene consumato seduti sul divano davanti alla
telly e, come credo la maggior parte delle persone provenienti dalla zona
dell’India e dintorni, non si usano le posate ma si mangia rigorosamente con la
mano destra intingendo del riso bollito o del roti/chapati (pane piatto tipo
piadina) nella pietanza principale che solitamente è carne o pesce cucinati con
delle salse più o meno speziate.
Dopo l’iniziale perplessità è diventata una cosa normale ma
noi non abbiamo mai rinunciato al pasto seduti sugli unici due sgabelli della
casa appoggiando le nostre cose sul bancone; certo il desco era un po’ tristolino
vista la dotazione ridotta all’essenziale ma se lo chiamavamo “minimalista” già
faceva una figura diversa.
Con il passare del tempo abbiamo notato invece che
l’abitudine di non preparare la tavola ma sostanzialmente mangiare (spesso
“buonissime” schifezze prese ad un take away) davanti alla TV seduti sul sofa o
sulle poltrone non era solo della nostra casa ma è diffusissima in tutte le
famiglie qui in Inghilterra di qualsiasi etnia, grandezza o estrazione sociale.
In effetti anche il rapporto con il cibo è un fatto culturale e come per tante
altre cose è curioso vedere quanti modi diversi ci sono non solo di prepararlo
ma anche di consumarlo.
Ditemi però che anche voi siete per la difesa della
tovaglia e di un bel tavolo “all’italiana”.
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