martedì 27 maggio 2014

La musica ... nell'aria

Ecco un’altra occasione che mi fa essere contenta di vivere momentaneamente in una enorme e super -affollata città.
Per  il terzo anno consecutivo nella centralissima Trafalgar Square, sicuramente la piazza più conosciuta di Londra, alle spalle dell’ammiraglio Horatio Nelson in cima alla sua colonna, si è svolto BMW LSO Open Air Classic.

Domenica 11 maggio, in una London ventosa e di nuovo fredda, una grande folla di persone, turisti e Londoners, ha potuto partecipare gratuitamente ad un evento che ha portato la grande musica classica fuori dalle sale da concerto, in uno spazio aperto, insolito e decisamente popolare.

 La London Symphony Orchestra  è una delle maggiori orchestre del Regno Unito e una delle più prestigiose al mondo. Molti sicuramente l’hanno vista durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi del 2012 quando si è prestata alla simpatica gag con Mr Bean e poi più seria durante la cerimonia di chiusura.












Diretta dal maestro russo Valery Gergiev, (contestato animosamente durante il concerto, da alcuni attivisti e simpatizzanti dell’Ucraina, per il suo appoggio a Putin), ha proposto per 90 minuti, ad un pubblico indubbiamente variegato, un repertorio tratto dalle opere di Prokofiev; alcuni brani sono stati eseguiti dai maestri esperti insieme ad alcune decine di giovani musicisti, emozionati ma davvero professionali, provenienti dai quartieri dell’East London. Davvero emozionante. Anche noi del pubblico, vista l’atmosfera informale, abbiamo partecipato attivamente al concerto con una performance di migliaia di percussioni, scuotendo, rigorosamente a tempo, ognuno il proprio mazzo di chiavi.

Ringrazio la LSO e BMW (bello, quando il settore privato rimette in circolo i profitti per qualcosa di importante e condiviso con la gente) del bel regalo per la festa della mamma, che mi sono goduta in compagnia del mio giovane pianista in erba.



Piccoli blogger crescono

Cari amici che seguite le nostre piccole avventure sul blog volevo avvisarvi per chi non lo ha letto su Facebook che da un paio di settimane siamo pubblicati anche sul sito di OggiTreviso (dalla redazione de Il Quindicinale) sulla sezione dedicata ai blog.
Prima lo potete trovare lì ma poi lo ripubblicherò in queste pagine.
Grazie per l'affetto.
Anuska

venerdì 18 aprile 2014

Orgoglio italiano, anzi veneto

Ieri sono riuscita a colmare una grande mancanza delle mie varie visite a Londra e finalmente sono entrata in quello scrigno di bellezza che è la National Gallery.

Dal 19 marzo fino al 15 giugno c'è la mostra dedicata a Paolo Veronese e ancora per pochi giorni i due Girasoli di Van Gogh uno di fianco all'altro.
Migliaia di persone ogni giorno si fermano qui qualche ora ad ammirare i più grandi capolavori della storia della pittura mondiale e davvero molto arriva dall'Italia.

Già dalla biglietteria e dal servizio informazioni si sentiva l'aria del Bel Paese, praticamente ieri mattina gran parte del personale era italiano anche se ovviamente perfettamente fluently english speaking
Poi entrando alla mostra è stato impossibile trattenere un fortissimo sentimento di orgoglio per la terra da cui provengo; mi sarei messa un bel cartello al collo "Anch'io sono VENETA (non venetista, sia chiaro!), le bellezze che voi vedete sullo sfondo di questi meravigliosi quadri, io le posso vedere direttamente con i miei occhi tutti i giorni"
Una gigantesca cartina di Venezia, del Veneto e di Verona accoglierà all'ingresso le centinaia di migliaia di visitatori, in questo caso paganti, che godranno dell'esposizione.


I dipinti provengono dalle collezioni dei più importanti musei del mondo ed è un'occasione vederli tutti insieme. Ma noi abbiamo la fortuna di poter vedere le opere più belle del Veronese lì proprio nei luoghi per cui sono state create; uno per tutti comodo e vicino a casa... Villa Barbaro a Maser.
Quindi la domanda è scontata: ma noi quando ci siamo addormentati? Perchè io e la mia amica Dina con i nostri ragazzi abbiamo visto la più grande mostra degli ultimi anni su Pompei e Ercolano organizzata, tanto per cambiare dal British Museum, una sera per pura furtuna al cinema solo perchè la prestigiosa istituzione inglese ha venduto per pochi giorni i diritti all'Italia? Perchè loro sono riusciti a guadagnare esponendo reperti per la maggior parte provenienti da Napoli e noi non siamo capaci?
Ieri mi veniva quasi da piangere, commossa da tanto talento, infuriata dalle occasioni sprecate.

domenica 30 marzo 2014

Girare in economia

Ogni domenica, da quando Tom va a scuola, cerchiamo di prenderci un po' di tempo per vedere e scoprire qualcosa di nuovo della città che ci ospita. Oggi dopo un caffè a Piccadilly con un amico pievigino, approfittando delle temperature di nuovo tiepide, abbiamo gironzolato tra Green Park e Hyde Park invasi di biciclette, pattinatori di tutte le età e migliaia di persone distese sui verdissimi prati.



C'erano anche dei "donatori di abbracci gratuiti" e naturalmente ne abbiamo approfittato..

Abbiamo concluso la domenica pomeriggio con una visita a Westminster Abbey, la chiesa dove si sono sposati Kate e William per intenderci, ma il biglietto d'ingresso è piuttosto costoso (quasi 20 € a testa) e così abbiamo optato per assistere alla messa del pomeriggio secondo il rito anglicano.
Entrata gratuita (non abbiamo visto tutto, però), nuova esperienza e cosa dire del meraviglioso coro che allietava la funzione? Molto bravi, ma durante il brano in latino di canto gregoriano non ero sicura della sopravvivenza di Tom (neanche mia a dire il vero!). Alla fine ci è venuta la ridarella, o per dirla alla venexiana, il boresso.


lunedì 17 marzo 2014

Il potere internazionale del tiramisù

Un paio di settimane fa mi è capitato di essere indirettamente coinvolta in una situazione che pensavo non fosse più possibile nella Londra "futuristica" del 2014.
E' vero che abbiamo scelto di abitare nell' East End e abbiamo affittato una stanza nella casa di una famiglia con origini bengalesi ma lo stesso mi sono sentita come in un film.
In poche parole, la sorella ventitreenne della mia "landlady" (padrona di casa) ha ricevuto, a casa della mamma, la prima visita della famiglia, al completo, del suo futuro sposo per combinare il loro prossimo fidanzamento e poi il matrimonio. 
I due giovani NON SONO MAI USCITI INSIEME e potranno iniziare a frequentarsi nel momento in cui le due famiglie si saranno accordate secondo le tradizioni della loro cultura.
Vista l'importanza dell'incontro, con annesse aspettative e ansie da prestazione, c'è stato un gran daffare da parte di tutta la famiglia per presentarsi al meglio e offrire ogni tipo di bontà dolce e salata. Assistendo a una conversazione telefonica tra sorelle, alla parola TIRAMISU', mi sono quasi commossa, e con orgoglio mi sono proposta, in qualità di esperta e portatrice di trevigianità (acquisita), di aiutarla a preparare quella squisitezza, considerato che è uno dei pochi dolci che mi riesce bene.
Così la sera prima del grande giorno ci siamo messe a montare chiare d'uovo, mescolare, spalmare con tanto di fotografie a documentare il procedimento e alla fine il tiramisù è riuscito lì dove la lingua e la cultura non sono arrivate.


Magari non siamo diventate amiche fraterne ma il rapporto si è poco poco intiepidito e c'è stato un passo avanti nella comunicazione reciproca.
So che non potrà essere decisivo nelle questioni gravi e delicate come quelle dei nostri Marò in India ma nel piccolo preparare e condividere il  buon cibo che è anche parte della nostra cultura può diventare un ponte.
Quindi più tiramisù nelle relazioni internazionali, anzi più tiramisù per tutti.

martedì 11 febbraio 2014

W la scuola - tocca a the mum

Qualche giorno fa Tom è tornato a casa con un fascicoletto di 9 facciate presentato dalla lettera del preside che pregava i genitori di leggerlo attentamente. 
Si tratta del report dell'ispezione che si è svolta lo scorso gennaio presso la Eastbury Primary School da parte dell'Ofsted. Questo organismo statale visita periodicamente ogni scuola inglese per valutare 4 parametri (leadership e capacità di gestione, comportamento e sicurezza degli alunni, qualità dell'insegnamento e risultati degli studenti) e dà letteralmente i voti spiegando in maniera dettagliata le motivazioni e propone dei suggerimenti nel caso ci sia da migliorare.
Mi sembra che questo dica già molto sul diverso atteggiamento verso il mondo scolastico rispetto al nostro paese.
Premetto che non ho le competenze per giudicare e comunque non sono qui per questo ma condivido con chi ci legge quello che mi ha colpito, così a caldo.
Mi è piaciuto vedere che tutte le mattine, con qualunque tempo, un insegnante per classe si trova all'esterno ad accogliere i propri bambini con un sorriso e un "good morning".
Ho percepito come la grande diversità di provenienze, culture, lingue venga sentita e sottolineata come una ricchezza.
Sono rimasta sorpresa nel vedere come l'attività fisica e il momento del gioco libero siano ritenuti indispensabili e come tutti ritengano importanti gli spazi adibiti a questo scopo.
Chi pratica altre attività oltre la scuola viene incoraggiato, aiutato e se possibile premiato per la buona volontà.
Stranamente si sente forte il senso della comunità che gira intorno alla scuola nonostante questo "comune/borough" di Londra conti 185.000 abitanti. 
Ho già fatto capire che erano anni che non vedevo bambini giocare a palla per la strada, mai avrei pensato di vederli qui.
Insomma da quel poco che posso aver visto, l'impressione è che la scuola sia più vicina alla realtà e più concreta rispetto all'Italia, guarda di più al futuro, si sente forte e importante e non considera l'essere ispezionata, un'ingerenza a scopo punitivo ma uno stimolo a migliorare. Non ci sono dubbi che lo Stato crede nella Scuola e di conseguenza la difende e investe molti soldi per poter creare cittadini migliori.
Ma quanti altri esempi ci servono ancora per imparare almeno a copiare, salvando le cose e le persone preziose che comunque ci sono anche da noi?

venerdì 7 febbraio 2014

W la scuola - Prime impressioni

Finalmente!
Dopo due settimane di attesa, Tom, con grande sollievo di tutti e due, ha potuto iniziare la sua nuova esperienza scolastica. Siamo stati ricevuti da Mrs Gale, responsabile del rapporto con le famiglie, che ci ha spiegato il funzionamento e le regole della Eastbury Primary School e poi ci ha accompagnato per un tour completo e presentato l'insegnante responsabile della classe di Tom.
Mr Navarro è il giovane teacher prevalente della 6C; viene da Barcellona e con molta simpatia ci ha detto che "abla un pochito de italiano"; così con un mix di inglese, spagnolo, veneto e italiano, Tom se la sta cavando bene e l'inserimento è più facile di quello che potevamo pensare.
Questo post dovrebbe scriverlo il diretto interessato ma, quando torna a casa, i suoi neuroni chiedono pietà e così non me la sento di insistere per cui lo scriveremo a quattro mani.

Prima di tutto devo dire che è bello vedere Tom così entusiasta della sua nuova scuola.
Qui, per via della data di nascita (ottobre) è stato inserito ancora nella scuola che noi, da qualche anno, chiamiamo primaria. Le lezioni iniziano alle 9.00 in punto e terminano alle 15.15 dal lunedì al venerdì e così è per tutte le scuole pubbliche. Con l'equivalente di 2,5 euro può mangiare a scuola ma molti bambini si portano il "pack lunch" cioè un sandwich e un sacchetto di patatine.
Tutti gli studenti inglesi di qualsiasi scuola indossano la divisa fino ai 16 anni quando finisce l'obbligo scolastico; ogni scuola ha il proprio logo e la propria divisa che per i più piccoli consiste in genere in una felpa con la camicia bianca e pantaloni e scarpe nere o grigie mentre dalla Secondary School sono obbligatorie giacca e cravatta. 

La felpa è l'unica cosa che abbiamo dovuto comprare, tutto il resto compreso qualsiasi materiale scolastico è fornito dalla scuola e rimane lì; si porta a casa solo il necessario per fare i compiti che ti danno una volta alla settimana (il giovedì per il martedì successivo).



Pensieri di Tom sulla sua scuola:
"tutti i miei nuovi compagni sono gentili, disponibili e amichevoli, già il primo giorno sono stato invitato ad andare a giocare a pallone per la strada (the mum: esterefatta!!!)
"Mr Navarro è molto simpatico e paziente ma quando spiega o ci dà un compito dobbiamo essere precisi e prestare la massima attenzione, nelle pause però ci lasciano correre, giocare a calcio e ci incoraggiano a muoverci (a differenza dell'Italia)"


"non ho mai fatto storia e geografia fino ad ora ma ci fanno usare ogni giorno l'Ipad  (uno ogni 2 alunni) per cercare notizie di attualità e fare dei report e per altre attività creative"
"faccio parte del club di football che si svolge gratuitamente all'interno della scuola il mercoledì mattina dalle 8 alle 9 e il venerdì pomeriggio per un'ora alla fine delle lezioni, peccato perché il venerdì mi sarebbe piaciuto anche andare al club di street dance"
"nella mia scuola nuova si parlano, tra insegnanti, personale vario e bambini, 53 lingue diverse".
segue... (nel prossimo post le considerazioni di the mum)